Musica e Concerti a Taranto: un binomio indissolubile

Il tempo è di per sé una linea continua che non ammette interruzioni, fratture, passi indietro. Scorre e va, cambia e rigenera, dritto in un’unica direzione: quella davanti a sé.

Ma a volte l’eterno ritorno di Nietzsche, l’idea della ciclicità del tempo, il nano che borbotta a Zarathustra e dice “Tutte le cose dritte mentono. Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo!” risuona potente come un petardo esploso nel silenzio di una notte inviolata. Risuona potente, e vero, specialmente se applichiamo questo assunto a due parole: Taranto e Musica.

Taranto Magnogreca: Archita e Aristosseno, i cultori della musica

Taranto ha sempre avuto un legame con la musica, nel corso della sua storia: due dei più illustri tarantini magnogreci, Archita e Aristosseno, erano dei grandissimi teorici e studiosi di musica. Archita, da buon pitagorico, declinava la scientificità delle note e dei suoni. Aristosseno, invece, preferiva il lato emotivo dell’ascolto, affidando alla musica finalità etiche e politiche importanti per l’individuo, cruciali nello svolgimento della vita di ogni uomo.

I citaredi tarantini, i migliori

I citaredi tarantini (aedi e suonatori della cetra, lo strumento greco per antonomasia) erano rinomati in tutta la Grecia. Si narra che Eraklito, citaredo tarantino, suonò al matrimonio di Alessandro il Grande con la principessa reale Statira, nel 324 a.c. Negli anni seguenti sempre un tarantino, Nicòcle, vinse per ben sei volte i giochi Pitici che si disputavano a Delfi, il massimo riconoscimento per un maestro musicale. Nicòcle era considerato così bravo nell’arte della musica che venne sepolto nella via Sacra di Atene, una delle onorificenze più grandi per un cittadino greco.

Giovanni Paisiello: fulgore musicale

Gli anni passano ma – perdonateci il gioco di parole –  la musica non cambia, e Taranto continua a dare i natali a personalità di spicco nel campo musicale. Nel 1740 nasce nel borgo antico di Taranto uno dei più grandi compositori del classicismo italiano: Giovanni Paisiello.

Paisiello, pur avendo studiato sin dall’età dei tredici anni presso il conservatorio di Napoli, ha reso illustre la sua città di appartenenza, incantando le platee e l’élite politico-culturale della sua epoca. I nomi dei suoi committenti, d’altronde, dicono più di quanto potrebbe fare un semplice articolo: la zarina Caterina II, Ferdinando IV di Napoli, Napoleone Bonaparte. Morì a Napoli nel 1816, e la sua eredità artistica è tutt’ora studiata e rappresentata dal Conservatorio di Taranto, l’Istituto Musicale Giovanni Paisiello, titolato in suo onore.

Taranto oggi: capitale meridionale della musica

Oggi la musica a Taranto è più viva che mai: ci sono sia ferventi realtà indipendenti che solide strutture istituzionali, come il sopracitato Conservatorio Paisiello o la celebre Orchestra della Magna Grecia, che spesso si esibisce al teatro Fusco con una rassegna annuale di spessore estremo.

Restando nel campo delle rassegne, dei festival e dei concerti, bisogna fare un excursus temporale e spiegare come si sia creato un terreno fertile alla moltiplicazione di eventi musicali a Taranto e provincia.

La fondamenta: il primo maggio libero e pensante

Il Primo Maggio Libero e Pensante è una manifestazione musicale (sospesa in forma live dallo scoppio della pandemia) che ha visto la luce nel 2013, sull’onda della mobilitazione cittadina per affrontare le tematiche dei lavoratori unite alle istanze ambientaliste, propagate dalla potenza della musica, affinché la città potesse riunirsi in un evento simbolico dove parlare delle sue problematiche. Negli anni gli artisti che si sono succeduti sul palco del Primo Maggio sono stati sempre di più, partecipando al concerto senza richiedere cachet per le esibizioni, con l’esplicito obiettivo di sensibilizzare quanta più gente possibile. Tant’è che anche i principali canali di comunicazione nazionali hanno definito il concerto del Primo Maggio di Taranto “il vero concerto”, in contrapposizione alla kermesse romana che si tiene annualmente in Piazza San Giovanni.

Il presente: Cinzella Festival, Medimex, una città che ama suonare, cantare e ascoltare

Questo evento ha dato il via ad altre manifestazioni musicali, come il Cinzella Festival e il Medimex.

Il Cinzella Festival: dall’underground alle stelle

Il Cinzella Festival, che nelle sue due ultime uscite ha avuto come location la suggestiva Cava di Fantiano, a Grottaglie, provincia di Taranto, ha portato gruppi come Franz Ferdinand, White Lies, Marlene Kuntz e Afterhours. Ad agosto 2021 verranno in terra jonica gli inglesi IDLES, un gruppo inglese post-punk. L’organizzazione del Cinzella è molto vicina a quella del Primo Maggio Libero e Pensante, dietro questo evento ci sono delle persone che amano Taranto e che vorrebbero costruire un sostrato culturale nuovo, imperniato sul mondo della musica con tutte le derivazioni ad esso collegabili.

Live Forever, Medimex: da Liam Gallagher a Patti Smith

Il Medimex, invece, è un’impostazione diversa. Nasce nel 2011 come Salone dell’Innovazione Musicale, e si è tenuto alla Fiera del Levante di Bari, ed è sostanzialmente un’occasione per la scena musicale italiana e internazionale di incontrarsi e confrontarsi. Negli anni cambia forma e diventa una vera e propria istituzione dei concerti, è rimasta celebre la partecipazione di Iggy Pop a Bari nel 2017. A Taranto ha vissuto per due anni, il 2018 e il 2019, e la seconda tornata, quella del 2019, ha visto salire sul meraviglioso palco fronte Jonio, allestito sulla rotonda del lungomare Vittorio Emanuele, Liam Gallagher e Patti Smith.

In città, grazie anche a questi eventi, è tutto un nascere di etichette musicali, giovani artisti, locali che hanno come architrave fondante le esibizioni di musica dal vivo nel carnet dell’offerta al pubblico. Certo, con il Covid-19 di mezzo sarà più dura del solito continuare questo percorso, ma niente di così impossibile.

D’altronde il tempo è ciclico. E Taranto e la Musica ritorneranno a cantare e ballare insieme.

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