Spesso si tende a sminuire chi si occupa di beverage Ho.Re.Ca. (il settore del consumo fuori casa, ristoranti, bar, pub eccetera) nel meridione. Si ha la percezione che ci sia più cultura nelle grandi città metropolitane, o comunque nel Nord Italia, fosse altro che per questioni puramente socioculturali. Sì, le birre, i vini pregiati del Sud, gli amari, ma di cocktail se ne parla sempre poco, nelle città del sud.
O forse è tutto un preconcetto?
A Taranto, nonostante la cittadinanza attiva non sia numericamente pari a realtà come Bologna, Milano o Roma, c’è un’ottima scelta di locali dove bere qualcosa di alcolico che non sia un calice di primitivo o una pinta di lager. E ce n’è per tutti i gusti, tasche e occasioni di consumo. A Taranto c’è il locale più tranquillo, fuori dal centro, dove comunque ci si può rilassare e gustare un perfetto Mint Julep, c’è il posto più di tendenza in pieno centro con listino prezzi da grande città (proporzionato a cocktail di alto livello), c’è la terrazza panoramica sul mare e c’è anche il pub sciallo dove con pochi spiccioli riesci a bere un grande Gin Tonic.
Sud, in piazza Kennedy, posto davanti al monumentale ingresso della Villa Peripato, è probabilmente un locale che potrebbe sviluppare un suo brand oltre la ristorazione. Sud infatti è un’enclave di creativi, musicisti, spiriti liberi, che ha usato la ristorazione come mezzo per creare non un ambiente, non una serata fissa, ma un vero e proprio stile di consumo. È un ristorante, ma anche un posto dove suonano artisti e si fanno dj set davvero belli. È un cocktail bar molto frequentato, ma anche l’avamposto di chi vuole sedersi tranquillo su uno sgabello all’americana e chiacchierarsela con il barman di turno. Sud è forse il locale che fa più volumi di vendita, pur mantenendo una qualità altissima: bottiglieria di estrema qualità (con punte di rarità per quanto concerne gli scotch whiskey) e preparazioni homemade di livello alto. Volto del bancone è stato Loris Prisciano, che ora gestisce con gli altri soci il locale, e negli anni ha costruito una squadra di barman di spessore che arriva a quattro unità nelle serate più frequentate. Da Sud un cocktail ha un costo medio più alto rispetto al resto della città, ma che ci si vuole fare? Quando si è molto gettonati, ci si può permettere di tirarsela un po’.
Il Kaktus è quel locale di cui si parlava in apertura, decentrato dalle mappe della movida tarantina (ma nemmeno troppo!) e per questo più respirabile per quanto riguarda la vivibilità di una serata. Della serie che al Kaktus è difficile che si debba sgomitare per avere un altro giro di cocktail. Il gangster del bancone, Andrea Axo, è bravissimo e sa soddisfare le esigenze variegate, sia quando gli arriva la richiesta classica “fai tu basta che è fruttato” che nelle situazioni dove c’è un cliente particolarmente ostico e puntiglioso, che gli chiede un fuori menù. Lui si mette, apre il libro sacro dei barman, l’IBA, studia e te lo riproduce come lo avresti desiderato. Consigliato a chi vuole bere bene, di qualità, in un locale confortevole con un arredamento che definiremmo anche hipster, ma in senso buono.
Il progetto Canneto Beach è ripartito in pompa magna nel 2019, dopo anni di vicissitudini in cui non c’era un effettivo servizio di ristorazione serale con annesso lounge bar. Ma quando la proprietà di Canneto Beach ha scelto di ripartire nell’Ho.Re.Ca., lo ha fatto con la consapevolezza di chi sa che bisogna gettare delle fondamenta solide e clamorose. Perciò, la cucina è diventata competenza di chef Carlucci, uno dei migliori chef della scena tarantina, mentre per il comparto bar c’è la mente di Peo, mitologico barman tarantino reputato dai suoi colleghi il migliore della città, o comunque uno che ha il podio di diritto. Canneto Beach gode di una posizione privilegiata: una leggera collina che digrada verso il mare e verso gli scogli, in quella che è una delle conche più magiche di tutta la litoranea tarantina. La zona bar è ancora molto alla mano, ma i cocktail di Peo vi amplificheranno i sensi.
Il Meu Pai è un localino nascosto in una via nascosta del centro di Taranto, via Massari. Siamo alle spalle di una delle piazze più belle della città, piazza del Carmine, e in questa piccola via dove a stento passano le ambulanze c’è un locale con l’esterno in legno che è il ritrovo di tutta la Taranto notturna. Il Meu Pai infatti è aperto dalle 19 fino a quando Checco, il proprietario, non decide che ha abbastanza sonno e può tornarsene a casa. Per anni feudo incontrastato di Giordano Guarini, ora di stanza a Bologna, il lato drink del Meu Pai è gestito adesso da Luca Cazzato, un ragazzo dalle mani dorate che riesce a miscelare tanti cocktail che forse lui stesso perde il conto, a fine serata. Riesce persino a fare un santo Old Fashioned e contemporaneamente un Angelo Azzurro senza insultare chi gli ha chiesto il cocktail al Blue Curaçao. Il Meu Pai è accogliente con tutti, e come tutti i posti di questo tipo non ti chiede tanto: i prezzi sono davvero onesti, e il rapporto qualitativo è totalmente a vantaggio del cliente, vista la bravura di Luca Cazzato.
Locale in pieno centro, su via d’Aquino, un albergo luxury che si estende su ben quattro piani in quella che è la via più prestigiosa della città. Arredamento minimalista ma di alto lignaggio, firmato da designer di chiara fama, è un posto accogliente, intimo, che pur trovandosi nell’epicentro del traffico pedonale ti consente di isolarti davanti ad un ottimo calice di Bolgheri. Ma al di là della location, il vero fulcro, il cuore pulsante del Bacà è che a gestire cocktail, e a consigliarti le migliori bottiglie di vino, c’è uno dei barman più acculturati, tecnici e accurati di Taranto: Mauro Spadone. Profondo conoscitore delle bottiglie più di nicchia, ama le bollicine e sa sempre consigliare e raccontare con grande professionalità e appeal narrativo tutto ciò che gira intorno al mondo della vinificazione, della mixology e in generale dell’alcol. Fatevi guidare da Mauro, ha una capacità unica di comprendere i gusti dei clienti e di portarli verso esperienze sensoriali di cui non avete minimamente contezza.